L'esistenza umana tra struttura e prassi

Il sensus sui in Aldo Masullo come forma di vissuto

Può esere considerata la coscienza un atto di conoscenza o una funzione mentale?

Abstract
Nel pensiero di Aldo Masullo il sensus sui rappresenta una delle chiavi fondamentali per comprendere la coscienza umana. Si tratta di un sentimento di sé, un avvertimento prelogico e prelinguistico dell'essere che precede ogni forma di riflessione o rappresentazione cosciente.

Aldo Masullo è stato uno dei filosofi più grandi del secondo Novecento e in parte anche dell’inizio del XXI secolo. Può essere messo sullo stesso piano degli autori che hanno dettato il tono della filosofia del secondo Novecento: Jacques Derrida, Michel Foucault. Senza di loro, molto probabilmente, noi non penseremmo quasi nulla. Anche se oggi si studiano poco, sono autori ancora molto presenti. Masullo deve essere letto soprattutto da coloro che non l’hanno conosciuto perché è stato il primo ad introdurre in Italia la fenomenologia di Husserl, tentando di andare oltre la sua posizione. Una delle opere più importati di Masullo si intitola “Struttura soggetto prassi”, pubblicata nel 1962. E’ un titolo piuttosto insolito, diverso dal consueto. Il termine soggetto non è un termine nuovo nella storia della filosofia italiana; il termine struttura colpisce particolarmente perché non ha nessun pedigree filosofico, e d’altronde negli anni 50-60 si comincia ad usare in Francia il termine struttura. Masullo introduce nel discorso filosofico il termine struttura e questo segna una rottura violentissima con le tradizioni italiane stoicistiche o tomiste. Le tre parti in cui è diviso il libro: la nozione di struttura e l'approccio al soggetto nei linguaggi scientifici, la questione dell'a priori e il senso della fenomenologia, senso, significato, prassi, rappresentano le tappe di un lento avvicinamento alla comprensione rigorosa della costitutiva intersoggettività del mondo, entro un contesto culturale complesso ma precisamente determinato nei suoi riferimenti decisivi: la logica fenomenologica, il coscienzialismo esistenzialistico, la biologia strutturalistica, lo storicismo materiale. Si lasciano intravedere così, nel labirinto epistemico della prima metà del Novecento, le linee esemplari di un'antropologia critica, il cui nucleo propulsore sta nella scoperta del patico come assoluta fattualità. Il patico è il limite stesso, vissuto, tra l'oscuro fungere dell’animalità e le formali trasparenze dello spirito, tra la selvaggia natura del corpo e gli ordini della cultura fondati non metafisicamente nell' intersoggettività. A partire da questo impianto teorico, attraverso il gioco dialettico dei nessi, antropologicamente rilevanti, di movimento e percezione, organismo e ambiente, inconscio e falsificazione, si prospetta la possibilità di comprendere la ragione come l'attiva difesa dell'uomo dalla menzogna e dall'autoinganno, dall'isolamento e dalla disperazione, come l'eticità della prassi nella concreta assunzione della responsabilità del futuro. “Struttura soggetto prassi” è il primo testo che documenta il rinnovamento della ricerca di Masullo. In esso il filosofo fa riferimento alle scienze positive per mostrare che la coscienza è qualcosa di vivo e concreto e non è intellettualisticamente sofisticata, trasparente a se stessa, come vorrebbero le filosofie speculative le quali riducono la vita psichica alla vita cosciente e non tengono conto o minimizzano il peso della dimensione psichica inconscia, svalutata come qualcosa di filosoficamente irrilevante. Una delle figure centrali del pensiero di Masullo è l’uomo che sente il proprio essere vivo per prendere coscienza di ciò che egli è nel mondo. Particolarmente connesso alla figura dell’uomo è il termine paticità che deriva da patire, sopportare, e il suo significato lo si può comprendere dal fatto che l’uomo non vive solo di ragione ma anche di emozioni che entrano nella realtà rappresentata spesso solo da indifferenza e solitudine. Paticità indica il senso di stupore sempre insito nell’uomo che, quando si abitua a vivere la sua vita sulla base di norme sedimentate, non si accorge più di ciò che sente. La paticità sottende il sensus sui, nel senso che una cosa accade perché è in primo luogo sentita, un evento è comprensibile perché è avvertito anzitutto dalle emozioni dell’uomo, dal suo patire quell’accadimento. L’esistenza umana, però, è un’esistenza aperta a modificarsi, a scoprire e a tracciare nuove storie nel mondo su cui l’uomo stesso agisce e che, di conseguenza, lo invita ad agire. L’unico aspetto sicuro di cui la filosofia può essere pienamente conscia è il fatto che l’uomo è sempre relativo al mondo che lo circonda e reciprocamente il mondo è relativo agli uomini che lo abitano. Nel mondo ovviamente anche gli altri influenzano lo stupore e l’azione dell’uomo, ma anche questo aspetto, molto spesso, sedimenta in fondo alle norme a tal punto da non accorgersi più neanche dell’importanza dell’intersoggettività in cui si è immersi tutta la vita. L’analisi di Masullo è rivolta agli uomini contemporanei, che vivono in una realtà distratta dall’influenza tecnologica e fatta di rapporti fugaci, di brevi ricerche. Questa è un’era che porta a galla il rischio di non far vivere agli uomini i loro sentimenti e di invitarli ad agire ed interagire sempre meno, fino a ridurli all’indifferenza. A riguardo Masullo nota che la quotidianità di questi tempi è una selva piena di trappole. La vita degli individui, nei rapporti pubblici e privati, viene gravemente disturbata e l’uomo si sente sempre meno relativo agli altri individui e alla società stessa. Poiché non percepisce più tutto ciò che gli è proprio tende a diventare indifferente anche a se stesso, ai propri valori. In questo modo l’uomo rischia di perdere la sua umanità e di diventare soltanto un individuo, simile a tutti gli altri. Per questo motivo Masullo rivolge la propria riflessione agli uomini che hanno bisogno di continuare a scoprire il senso della propria vita. Bisogna tenere la mente aperta agli sviluppi del tempo in cui viviamo, tornare ad essere partecipi dei valori e a scegliere quelli in cui crediamo maggiormente per potenziare la nostra esistenza.

References

A.Masullo, "L'arcisenso. Dialettica della solitudine", ed. Quodlibet, 2018.<br>A.Masullo, "Il senso del fondamento, Editoriale Scientifica", pp.156-158, 2007.<br>A.Masullo, "Strutture, soggetto, passi", edizioni Scientifiche Italiane, pp.180-197, 1994.